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Alba Fucens, una tra le più grandi ed importanti colonie create dai romani in età repubblicana, con le sue possenti mura poligonali lunghe quasi 3 km, fu il baluardo di Roma in Italia Centrale per oltre 7 secoli. Qui morì Perseo, l' ultimo re di Macedonia. Fu fondamentale nella storia di Roma e le fu sempre fedele tanto che Cicerone la lodò nelle sue Filippiche.
Distrutta da una serie di eventi sismici attorno alla fine del V secolo, oggi Alba, nonostante la parte scavata non raggiunga il 10%, è uno dei siti romani più importanti del Centro-Italia ed è una pietra preziosa incastonata tra i monti d'Abruzzo. Spesso viene chiamata la “Pompei d'Abruzzo”. Lo scavo archeologico della città iniziato nel 1949 da una missione archeologica belga ha riportato alla luce lo splendido anfiteatro, le terme, la basilica, il santuario di Ercole, le taberne, alcune domus, il mercato. Sempre all'interno dell'area archeologica è possibile ammirare la chiesa romanica di San Pietro, costruita inglobando un tempio del III secolo a.C. che è ancora perfettamente leggibile.
Il nome della città è legato alla vicinanza che aveva con il lago Fucino.
Questo lago carsico, che Strabone definiva “grande come un mare” (era il terzo lago più grande d'Italia), non avendo un vero e proprio emissario, era soggetto a frequenti inondazioni, tanto che, l' imperatore Claudio, per risolvere il problema ma anche per ottenere terra da coltivare, fece costruire un emissario artificiale bucando una montagna per quasi 6 km e realizzando la più grande opera d'idraulica dell' antichità. La galleria fatta fare da Claudio rimase fino al XIX secolo, la più lunga del mondo e per completarla i romani impiegarono 11 anni. Nel giorno dell' inaugurazione della sua opera, poco prima che si desse il via al deflusso delle acque, fu organizzata la più grande naumachia della storia romana nella quale furono impiegati 19.000 schiavi divisi in 2 squadre. Proprio in quell' occasione sembra che fu pronunciata per la prima volta
la frase “Ave Caesar, morituri te salutant.”
L' opera fu poi migliorata dall' imperatore Adriano ma, dopo i romani, nessuno si occupò di fare manutenzione cosicché tornò il lago con i suoi capricci. Questo fino alla seconda metà del 1800, allorquando il principe Alessandro Torlonia prosciugò definitivamente questo lago attraverso una nuova galleria. Quella del Torlonia fu probabilmente, dopo il taglio dell' istmo di Suez, l' opera idraulica più importante del XIX secolo.
Attualmente si sta lavorando affinché sia quella del Torlonia, che quella dei romani, diventino completamente fruibili dal pubblico.
Al centro dell' enorme e fertile piana coltivabile che è costituita dal fondo del lago sorge il Fucino Space Center, la più grande stazione per le telecomunicazioni civili del mondo. All' interno della stessa è conservato parte della poppa, completa di elica e timone, del panfilo Elettra sul quale Marconi dal 1919 sino agli anni trenta effettuò studi e primi esperimenti di radiofonia.
Le sponde di questo lago dispensatore di vita erano però anticamente abitate dai Marsi, antico popolo italico, conosciuto come il popolo guerriero per antonomasia.
Furono protagonisti insieme ad altri popoli italici della Guerra Sociale durante la quale fu coniata una moneta sulla quale comparve probabilmente per la prima volta il nome Italia.
Costituirono senz'altro lo zoccolo duro dell'esercito romano tanto che Tito Livio scrisse “Solo la lealtà dei Marsi a Roma consentì ad essa di sopravvivere”. Ma il detto più noto è sicuramente quello di Appiano di Alessandria: “Nec sine Marsis nec contra Marsos triumphari posse “ “Non si può vincere né senza i Marsi né contro di essi”.
Al di là di tutti gli eventi narrati il dato di fatto è che comunque la storia della Marsica è stata sempre una storia di terremoti e uno di essi, quello del 1915, la sconvolse completamente. Fu, insieme a quello di Messina, uno degli eventi sismici più forti mai registrati in Italia ed uccise oltre 33.000 persone.
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